Passa il razzismo. A Torre Maura vince la protesta reazionaria.

Il Campidoglio cede. Entro una settimana i 70 rom destinati alla struttura di accoglienza di via dei Codirossoni verranno smistati sul territorio comunale.
Si arrende anche il PD: “
trovata una soluzione che soddisfa le richieste dei cittadini”.

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Vince la protesta reazionaria dei residenti di Torre Maura, coadiuvata poi anche dai militanti di CasaPound e Forza Nuova. Il Campidoglio mostra il suo fianco debole e fa dietrofront rispetto a un modello di accoglienza che emancipa l’amministrazione dalla logica degli affidamenti diretti.
I locali di via dei Codirossoni erano stati infatti selezionati mediante un apposito bando indetto dal Comune su piattaforma europea, e ciò avrebbe dovuto migliorare i servizi messi in campo per l’accoglienza, l’integrazione e il diritto allo studio dei minori.

Una giornata intera di tafferugli quella di ieri. Barricate, cassonetti dati alle fiamme, proteste Risultati immagini per torre maura protestepesantissime che hanno visto come protagonisti circa duecento residenti, alcuni dei quali in serata hanno addirittura incendiato un’auto. Urla invereconde contro l’amministrazione e i 70 rom appena alloggiati nel centro: “A casa loro li devono portare, a casa loro! Invece di metterci gli italiani ci hanno messo gli zingari lì dentro”. Atti di puro odio come l’accanimento andato in scena sui pasti loro destinati. Infatti un fattorino addetto al vitto che si stava dirigendo intorno alle ore 20.00 di ieri presso il centro è stato aggredito e costretto a lasciare dei panini alla mercé della folla che li ha poi calpestati in modo che non potessero essere offerti ai rom.

Episodi di sostanziale razzismo di cui ha preso subito atto la Sindaca:Non possiamo cedere all’odio razziale”, ha detto la Raggi in un primo momento, “non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone, e mi riferisco prevalentemente a CasaPound e Forza Nuova”. Il primo cittadino capitolino ha spiegato che nella serata di ieri è stata costretta ad intervenire per evitare che la situazione degenerasse, tutelando sia i cittadini onesti del quartiere, sia i 33 bambini presenti: “C’era un clima molto pesante di odio”. Salvo poi, nei fatti, cedere alla protesta iperviolenta del quartiere perché dopo poche ore dall’inizio della guerrilla andata in scena in una nota stampa si è letto: “L’Ufficio speciale Rom sinti e caminanti ha deciso di ricollocare le persone presenti nella struttura presso altri centri d’accoglienza per persone fragili su tutto il territorio romano. Le operazioni saranno curate dalla Sala Operativa Sociale a partire da stamattina e si concluderanno in sette giorni”.

Una contraddizione politica non indifferente ma prevedibile da parte del Movimento 5 Stelle, visto il calo dei consensi degli ultimi mesi. Ciò che non si poteva prevedere facilmente è stato il ‘cappello’ posto sulla vicenda sgombero posta anche dal PD, perlomeno quello locale del VI Municipio. Gianfranco Gasparutto, consigliere PD del VI, ha infatti così dichiarato sulla questione: Alle due di notte, trovata una soluzione che soddisfa le richieste dei cittadini e rispetta la dignità delle persone in difficoltà. Ringrazio tutti coloro, che hanno scelto la via del dialogo per spegnere l’odio nel nostro quartiere”.

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Gianfranco Gasparutto, consigliere PD Municipio VI

Evidentemente per Gasparutto l’odio imperante a Torre Maura si placherebbe cedendo alle richieste di coloro che hanno posto in essere una rappresentazione paradigmatica della xenofobia, suffragati anche dai principali partiti di estrema destra, i quali tengono a precisare che: “Non ce ne andremo finché l’ultimo rom non se ne andrà via”, annunciando un presidio permanente fuori dalla struttura di via dei Codirossoni.

Intanto la Procura questa mattina ha reso nota la volontà di aprire un fascicolo rispetto ai fatti di ieri ipotizzando i reati di danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale. Uno dei possibili indagati è Giuseppe Andrea Barillaro, professionista della zona che aveva già fatto sapere che: “Sono stato io a innescare la rivolta. Verso le 15 stavo andando a lavorare col carro attrezzi, ho visto le macchine del servizio del Comune, ho chiesto cosa stava succedendo e mi hanno risposto che stavano sistemando i rom. A quel punto mi sono fermato e ho iniziato ad avvisare tutto il quartiere“.

Raggiunto da noi nella giornata di oggi il trentenne di Torre Maura ha confermato la vicenda e tenuto a precisare: “I rom sono persone che non lavorano, che rubano e qua nessuno li vuole. Io non ho fatto altro che avvertire i miei concittadini di quanto stava accadendo perché so benissimo quale sia il sentimento della gente rispetto agli zingari, aggiungendo che:Non temo un’indagine nei miei confronti, non ho fatto niente di male e non mi definisco un razzista. Purtroppo il Comune non capisce niente; non sa cosa accade qua tutti i giorni”.

Giudizi a parte sul suo comportamento e sulle sue dichiarazioni, Barillaro pare cogliere un punto: il Campidoglio non conosce gli umori dei romani e logicamente non ha gli strumenti per affrontare eventuali criticità determinate dalla realtà da loro percepita.

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